In data 30 giugno 2025, a completamento e aggiornamento dei dati territoriali diffusi il 28 gennaio 2025, l’Istat ha reso disponibili le serie storiche (1995-2023) degli aggregati economici territoriali.

Le serie diffuse incorporano i risultati della revisione generale dei conti nazionali di settembre 2024, che ha introdotto innovazioni e miglioramenti di metodi e di fonti, e sono coerenti con i conti nazionali annuali diffusi il 3 marzo 2025. I dati di contabilità territoriale rilasciati sono da ritenersi definitivi per il 2021, semi-definitivi per il 2022 e preliminari per il 2023.

Il periodo 2019-2023, per quel che attiene la crescita economica regionale, si caratterizza per segni fortemente contrastanti: dopo la repentina caduta del Prodotto interno lordo (PIL) nel 2020 (-9,6%), la regione mostra un rapido recupero nel 2021 (+8,5%) al quale segue, nel 2022, una crescita più contenuta (+3,8%). Nel 2023, il PIL regionale (oltre 26 miliardi di euro) torna a decrescere: il calo, sebben esiguo (-0,1%), mostra un’inversione di tendenza non comune alle altre regioni italiane (la crescita nel Paese è mediamente dello 0,7%; +0,3% nel Centro; solo Umbria, Friuli Venezia Giulia -0,5% e Toscana -0,1% mostrano un segno negativo).

Il PIL pro capite, che è il classico indicatore del grado di sviluppo economico, cresce dal 2021 e nel 2023 è pari a 30.646 euro correnti per abitante (27.614 €/ab. in termini costanti); il valore, superiore a quello che si aveva nel 2019, dista oltre 15 punti percentuali da quello medio nazionale (36.135 €/ab.) e ben 21 p.p. da quello del Centro (38.789 €/ab.).

Fonte: elaborazioni del Servizio Trasparenza, anticorruzione, privacy e Ufficio regionale di statistica su dati Istat

Fonte: elaborazioni del Servizio Trasparenza, anticorruzione, privacy e Ufficio regionale di statistica su dati Istat

Il valore aggiunto prodotto nel 2023 dal sistema produttivo umbro ammonta a 23,5 miliardi di euro (l’1,2% del valore aggiunto prodotto a livello nazionale); la maggior parte del quale è attribuibile al settore dei servizi (che produce il 71,4% del valore aggiunto regionale), seguono il settore secondario (26% del valore aggiunto prodotto in Umbria) e l’agricoltura (che contribuisce al valore aggiunto regionale per un 2,6%). Rispetto a quanto verificato mediamente per le regioni del Centro e per l’intera Italia, l’Umbria si caratterizza per un maggior apporto dei settori primario e secondario. La lieve flessione del valore aggiunto umbro nel 2023 (-0,1%; Centro +0,3% e Italia +0,7%) riguarda il settore primario (-12%) mentre, per il secondario e il terziario, si assiste a una, seppur moderata, crescita (+0,4% e +0,2%, rispettivamente).

Nel 2022 – ultimo anno per cui sono disponibili le informazioni – l’economia non osservata (somma della componente sommersa e di quella illegale), in Umbria rappresenta il 14% del valore aggiunto totale: incidenza superiore a quella stimata per la media italiana (11,2%) e del Centro (11,6%). Si confermano quali componenti più rilevanti del sommerso la rivalutazione della sotto-dichiarazione dei risultati economici delle imprese (7,6%) e l’impiego di lavoro irregolare (4,4%); l’economia illegale e le altre componenti minori (mance, fitti in nero e integrazione domanda-offerta) incidono, infatti, in maniera residuale (2%).

In Umbria, rallenta la crescita della spesa per consumi delle famiglie che dal +5,1% del 2021 e del 2022 passa ad un +0,1% nel 2023.

Nel 2023, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici umbre – con un importo pari a 21.686€ per abitante (inferiore al dato medio italiano e delle regioni del Centro pari a 22.374€/ab. e 23.239€/ab, rispettivamente) – mostra una dinamica positiva in termini nominali (+4,8%) che diviene negativa in termini reali (considerando il deflatore implicito dei consumi delle famiglie, il reddito delle famiglie umbre scende dello 0,7%, rispetto al 2022; -0,1% Italia e -0,6% Centro).

Tabella 1 – Valore aggiunto per branca di attività produttiva (2019-2023, valori in euro correnti e variazioni percentuali reali)Fonte: elaborazioni del Servizio Trasparenza, anticorruzione, privacy e Ufficio regionale di statistica su dati Istat

Tabella 2 – Alcuni indicatori economici (2019-2023, valori in euro correnti e variazioni percentuali reali)

(1) le variazioni sono calcolate sui valori correnti deflazionati con deflatore implicito dei consumi

(2) calcolato rapportando l’ammontare dei consumi delle famiglie nel 2023 alla rispettiva popolazione media in uso in contabilità nazionale

Fonte: elaborazioni del Servizio Trasparenza, anticorruzione, privacy e Ufficio regionale di statistica su dati Istat

FONTE: ISTAT

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